Sono state confrontate l'efficacia e la sicurezza della terapia antipiastrinica ( DAPT ) a breve termine ( 3 o 6 mesi ) rispetto a lungo termine ( 12 mesi e oltre ) dopo l'impianto di stent a rilascio di farmaco ( DES ), in base alla presenza di malattia renale cronica ( CKD ).
Un'analisi di dati aggregati è stata eseguita su 7.242 pazienti ( 87.2% con stent medicati di seconda generazione ) da 5 studi randomizzati controllati.
Nella popolazione con malattia renale cronica ( n=1.273 ) e senza nefropatia ( n=5.969 ), i tassi di esiti compositi orientati al paziente a 1 anno ( POCO, morte qualsiasi causa, qualsiasi infarto miocardico, ictus e sanguinamento maggiore TIMI ) non sono stati diversi tra terapia DAPT a breve e lungo termine ( hazard ratio, HR=1.19; P=0.449 nella popolazione con malattia renale; HR=1.14; P=0.434 nella popolazione senza nefropatia ).
Anche le percentuali di eventi trombotici coronarici ( infarto miocardico e trombosi dello stent definita / probabile ) non differivano tra terapia DAPT a breve e a lungo termine nella popolazione con o senza malattia renale cronica.
Per quanto riguarda gli eventi emorragici, la terapia DAPT a lungo termine ha aumentato il sanguinamento maggiore TIMI ( HR=2.91; P=0.009 ) nella popolazione senza malattia renale cronica.
Una tendenza simile è stata osservata con terapia DAPT a lungo termine nella popolazione affetta da malattia renale cronica ma non ha raggiunto la significatività statistica ( HR=3.15; P=0.160 ).
In conclusione, i tassi di POCO ed eventi trombotici coronarici sono stati significativamente più alti nei pazienti con malattia renale rispetto a quelli senza nefropatia, e non sono stati influenzati da terapia DAPT a breve o a lungo termine.
L'incidenza più elevata di sanguinamento da terapia DAPT a lungo termine è stata osservata solo nei pazienti non-affetti da insufficienza renale cronica, ma non nei pazienti con insufficienza renale cronica.
Ulteriori studi su larga scala sono necessari per confermare i risultati. ( Xagena2018 )
Hwang D et al, Am Heart J 2018; 197: 103-112
Cardio2018 Nefro2018 Farma2018