La sindrome del rene policistico autosomica dominante ( ADPKD ) è una patologia a lenta progressione di tipo ereditario che generalmente porta a una malattia renale terminale.
Sebbene le mutazioni genetiche sottostanti siano state identificate parecchi anni fa, una terapia efficace per contenere la crescita delle cisti e prevenire la perdita di funzionalità renale non è ancora disponibile.
Studi sperimentali e osservazionali suggeriscono che il pathway di mTOR ( target della rapamicina nei mammiferi ) svolge un ruolo critico nella crescita delle cisti.
E’ stato condotto uno studio clinico della durata di 2 anni in doppio cieco, nel quale 433 pazienti con malattia policistica renale a trasmissione autosomica dominante sono stati assegnati in maniera casuale al trattamento con placebo oppure con l’inbitore di mTOR, Everolimus ( Certican ).
L’esito primario era il cambiamento nel volume totale renale, misurato mediante risonanza magnetica, a 12 e 24 mesi.
Il volume totale renale è aumentato tra il basale e 1 anno di 102 ml nel gruppo trattato con Everolimus rispetto a 157 ml nel gruppo placebo ( P=0.02 ) mentre a 24 mesi la variazione rispetto al basale è stata di 230 ml e 301 ml, rispettivamente ( P=0.06 ).
Il volume della cisti è aumentato di 76 ml nel gruppo Everolimus e di 98 ml nel gruppo placebo dopo 1 anno ( P=0.27 ) e di 181 ml e 215 ml, rispettivamente, dopo 2 anni ( P=0.28 ).
Il volume del parenchima è aumentato di 26 ml nel gruppo Everolimus e di 62 ml nel gruppo placebo dopo 1 anno ( P=0.003 ) e di 56 ml e 93 ml, rispettivamente, dopo 2 anni ( P=0.11 ).
La diminuzione media nella velocità di filtrazione glomerulare stimata dopo 24 mesi è stata di 8.9 ml/min per 1.73 m2 di superficie corporea nel gruppo Everolimus rispetto a 7.7 ml/min nel gruppo placebo ( P=0.15 ).
Gli eventi avversi correlati al farmaco si sono rivelati più comuni nel gruppo trattato con Everolimus; il tasso di infezione è risultato simile nei due gruppi.
In conclusione, nell'ambito di uno studio biennale, rispetto al placebo, Everolimus ha rallentato l’incremento del volume renale totale in pazienti con sindrome del rene policistico a trasmissione autosomica dominante, ma non ha rallentato la progressione di perdita di funzionalità renale. ( Xagena2010 )
Walz G et al, N Engl J Med 2010; 363: 830-840
Nefro2010 Farma2010