Nonostante le segnalazioni di ematuria e proteinuria con l'uso di Rosuvastatina ( Crestor ) al momento della approvazione da parte della Food and Drug Association ( FDA ) statunitense, esiste una scarsa sorveglianza post-marketing per valutare il rischio nel mondo reale.
L'attuale scheda tecnica indica una riduzione della dose di Rosuvastatina ( dose massima giornaliera di 10 mg ) per i pazienti con malattia renale cronica grave ( CKD ).
Utilizzando i dati delle cartelle cliniche elettroniche, i ricercatori hanno analizzato 152.101 e 795.799 nuovi utilizzatori, rispettivamente, di Rosuvastatina e Atorvastatina, dal 2011 al 2019.
Sono state riportate la dose iniziale di Rosuvastatina nelle categorie di velocità di filtrazione glomerulare stimata ( eGFR ), e la valutazione dell'effetto della dose su ematuria e proteinuria.
Complessivamente, sono stati identificati il 2.9% dei pazienti con ematuria e l'1.0% con proteinuria durante un follow-up mediano di 3.1 anni.
Rispetto ad Atorvastatina, la Rosuvastatina è risultata associata a un aumentato rischio di ematuria ( hazard ratio, HR=1.08; intervallo di confidenza al 95% [ IC 95% ], 1.04-1.11 ), proteinuria ( HR=1.17; IC 95%, 1.10-1.25 ), e insufficienza renale con terapia sostitutiva ( KFRT ) ( HR=1.15; 1.02-1.30 ).
A una quota sostanziale ( 44% ) di pazienti con valore di eGFR inferiore a 30 ml/min per 1.73 m2 è stata prescritta la Rosuvastatina ad alte dosi ( 20 o 40 mg al giorno ).
Il rischio era maggiore con la dose più alta di Rosuvastatina.
In conclusione, rispetto ad Atorvastatina, la Rosuvastatina è risultata associata a un aumentato rischio di ematuria, proteinuria e insufficienza renale con la terapia sostitutiva.
Tra i pazienti con eGFR inferiore a 30 ml/min per 1.73 m2, al 44% è stata prescritta una dose giornaliera di Rosuvastatina superiore alla dose giornaliera raccomandata dalla FDA di 10 mg.
I risultati hanno indicato la necessità di una maggiore attenzione nella prescrizione e nel monitoraggio della Rosuvastatina, in particolare nei pazienti che ricevono dosi elevate o che hanno una grave malattia renale cronica. ( Xagena2022 )
Shin JI et al, J Am Soc Nephrol 2022; Online ahead of print
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