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L’impiego dei diuretici nei pazienti gravemente malati con insufficienza renale acuta, è associato ad un aumentato rischio di morte e ad un mancato ripristino della funzione renale


L’insufficienza renale acuta è associata ad un’alta incidenza di morbidità e di mortalità.
Uno studio di coorte, condotto tra l’ottobre 1989 ed il settembre 1995, ha verificato se l’impiego dei diuretici fosse associato ad esiti favorevoli o sfavorevoli nei pazienti gravemente malati con insufficienza renale acuta.
Hanno preso parte allo studio 552 pazienti ricoverati nell’Unità di Cura Intensiva.
Un totale di 326 pazienti (59%) stava assumendo un diuretico al momento della visita nefrologica.
I pazienti che assumevano diuretici erano più anziani ed avevano una maggiore probabilità di una storia di insufficienza cardiaca congestizia , di un’insufficienza renale acuta di origine nefrotossica (piuttosto che ischemica o multifattoriale) , di insufficienza respiratoria acuta, e minori concentrazioni di azoto nell’urea.
L’impiego dei diuretici è risultato associato ad un significativo aumento del rischio di morte o di mancato ripristino della funzione renale (odds ratio: 1,77, 1,14-1,76). ( Xagena2002 )

Ravindra L et al, Jama 2002 ; 288 : 2547-2553


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