L'ablazione transcatetere della fibrillazione atriale nei pazienti con malattia renale cronica moderata comorbida può produrre un miglioramento della funzione renale.
La ricerca è stata condotta presso l’University of Utah, a Salt Lake City negli Stati Uniti.
Tra gli 81 pazienti con malattia renale cronica di stadio 3 o 4, che erano stati sottoposti con successo ad ablazione della fibrillazione atriale, la velocità stimata di filtrazione glomerulare media ( eGFR ) è migliorata in modo significativo, passando da 46.7 mL/min per 1.73 m2 al basale a 53 mL/min per 1.73 m2 al follow-up di 3 mesi dopo la procedura.
Al contrario, l'eGFR in 382 pazienti con malattia renale cronica di stadio 1 o 2 sottoposti ad ablazione della fibrillazione atriale non è cambiata significativamente dal valore medio basale di 103.6 mL/min per 1.73 m2.
I pazienti con fibrillazione atriale e malattia renale cronica di stadio 5 o 6 sono stati esclusi dallo studio.
L’esclusione è dovuta al fatto che era necessaria la quantificazione pre-ablazione del grado di fibrosi atriale tramite risonanza magnetica per immagini ( MRI ) a guadagno ritardato con Gadolinio, come mezzo di contrasto.
Il miglioramento di eGFR osservato nel gruppo con nefropatia di fase 3 o 4 in seguito al ripristino del ritmo sinusale sembra essere indipendente dalla performance sistolica del ventricolo sinistro o dall’effetto della terapia farmacologica.
La regolarizzazione post-ablazione della attivazione ventricolare, e il conseguente miglioramento della funzione endoteliale, può aver contribuito al beneficio renale. ( Xagena2013 )
Fonte: Heart Rhythm Society Meeting, 2013
Nefro2013 Cardio2013 Chiru2013