La fibrillazione atriale è comune nella malattia renale all’ultimo stadio, ma la relazione tra le modeste riduzioni della funzione renale o l’albuminuria con la fibrillazione atriale è non ben definita.
Tra i 956 pazienti ambulatoriali con malattia coronarica, la funzione renale è stata valutata utilizzando 3 metodiche: velocità di filtrazione glomerulare stimata ( eGFR ) basata sulla cistatina C, eGFR basata sulla creatinina, e il rapporto urinario albumina/creatinina ( ACR ).
Il valore medio di eGFR basato sulla cistatina C era di 71 ml/min/1.73 m2, mentre il valore mediano di ACR era di 10 mg/g.
Un totale di 40 pazienti ( 4% ) ha sviluppato fibrillazione atriale.
Rispetto ai pazienti con eGFR basato sulla cistatina C nel più alto terzile ( maggiore di 79 ), quelli nel più basso terzile ( minore di 62 ) presentavano un rischio di fibrillazione atriale 3 volte maggiore ( odds ratio, OR=3.43 ), dopo aggiustamento multivariato per i tradizionali fattori di rischio di malattia cardiovascolare.
Questa associazione è rimasta significativa con l’aggiustamento per ACR ( OR=3.37 ).
I risultati si sono dimostrati simili per eGFR basato su creatinina, ma non ha raggiunto la significatività statistica ( OR=1.59 ).
I pazienti con rapporto albumina/creatinina nel più alto terzile ( maggiore di 15 mg/g ) hanno presentato un rischio di fibrillazione atriale quattro volte maggiore, rispetto ai soggetti nel più basso terzile ( minore di 7 mg/g ); un’associazione che è rimasta significativa dopo aggiustamento per eGFR basato sulla cistatina C ( OR=4.36 ), oppure eGFR basato sulla creatinina ( OR=4.61 ).
In conclusione, tra i pazienti ambulatoriali con malattia coronarica, un più basso valore di eGFR basato sulla cistatina C e più alti valori di ACR erano associati a fibrillazione atriale, in modo indipendente tra loro. ( Xagena2009 )
McManus DD et al, Am J Cardiol 2009; 104: 1551-1555
Cardio2009 Nefro2009